Realizzato nel XVI secolo per garantire l’approvvigionamento idrico alla città, il Pozzo di San Patrizio Orvieto è oggi la seconda attrazione turistica più visitata di Orvieto.
Largo 13 metri e profondo oltre 50 m, della sua costruzione, durata ben 10 anni, si occuparono gli architetti Antonio da Sangallo Il Giovane e Giovanni Battista da Cortona. Il Pozzo di San Patrizio Orvieto, scavato in gran parte nel tufo, è una grande opera dell’ingegno umano. E’ caratterizzato da due scale elicoidali sovrapposte destinate a non incontrarsi mai: in pratica una scala a chiocciola scende fino alla falda acquifera sul fondo e una scala esattamente identica risale fino in superficie. Le due rampe sono collegate sul fondo da un ponte, ma per il resto sono completamente autonome l’una dall’altra. Questa particolare architettura consentiva ai muli e alle persone che trasportavano l’acqua di non ostacolarsi durante il lavoro.
L’interno del Pozzo di San Patrizio Orvieto è illuminato da ben 70 finestre, ma inevitabilmente man mano che si scende in profondità la luce diminuisce fino a diventare una penombra sul fondo. All’esterno è visibile solo una bassa costruzione circolare, finemente decorata con un motivo di gigli, in cui si aprono due porticine.
Il Pozzo di San Patrizio Orvieto viene chiamato così poiché in Irlanda esiste un’enorme baratro molto simile dove sembra che il santo si ritirasse spesso in preghiera durante la sua opera di evangelizzazione. In passato si credeva inoltre che oltre la sua profondità si trovasse la porta del Purgatorio, ciò lo rese un luogo sacro e misterioso agli occhi della popolazione. Oggi l’espressione “pozzo di San Patrizio” viene utilizzata infatti per indicare una riserva misteriosa o ricca di risorse.
L’area in cui si trova il pozzo è ora adibita a giardino pubblico dal quale si gode di un’ottima visuale sulla città e il territorio circostante. Nelle vicinanze si trovano anche il Tempio Etrusco del Belvedere e la Rocca.